Il Cians ricorda il presidente del Cnam Antonio Bisaccia
“Con Antonio Bisaccia scompare una figura di primo piano nel panorama dell’Alta formazione artistica, musicale e coreutica. Una persona che si è sempre spesa con generosità e competenze altissime per l’affermazione di un comparto che, grazie anche all’opera dell’eccelso accademico, ha consentito all’Italia di farsi apprezzare e conoscere nello scenario internazionale, trasformandosi in meta privilegiata per tanti giovani impegnati nell’apprendimento dell’arte in tutte le sue poliedriche forme.”
Così il presidente del Cians – Coordinamento delle istituzioni Afam non statali, arch. Fabio Mongelli, ha commentato la prematura e dolorosa dipartita del presidente del Cnam, l’organismo consultivo del Ministero dell’università e della ricerca che si occupa del sistema dell’alta formazione, musicale e coreutica, nel quale lo stesso prof. Bisaccia si è fortemente speso in questi ultimi mesi.
Storico e critico, ma anche autore di saggi scientifici che hanno illuminato docenti e studenti, Antonio Bisaccia è stato presidente della Conferenza dei Direttori delle Accademie di Belle Arti e d’Arte Drammatica e direttore dell’Accademia di Belle Arti “Mario Sironi” di Sassari. La sua vita è stata sempre improntata allo studio e al lavoro, con il solo obiettivo di rendere l’Afam sempre più performante, valorizzandolo sia sul fronte didattico, sia per quanto concerne le produzioni artistiche e le attività di ricerca, curandone anche gli aspetti funzionali e di governo.
«Nello scorso mese di novembre – ricorda il presidente Fabio Mongelli – il prof. Bisaccia è stato un interlocutore prezioso nell’ambito del co/workshop che il Cians ha organizzato sul tema della creatività come driver di sviluppo per il made in Italy. Il suo è stato un contributo di elevato spessore cognitivo ed umano, perfettamente in linea con la rilevanza scientifica dello studioso. Lo ricorderemo come persona instancabile e affabile, anche nel dispensare suggerimenti e consigli tesi a migliorare l’offerta formativa e favorire l’impegno e l’affermazione degli allievi».